domenica 1 luglio 2007

Archivio (Lavori Precedenti)

Mauretania Tingitana

In marcia legionari
Per un secolo d'acciaio!
L'Atlante è lontano
Ed io balbetto già
Come pioggia sulle corde vocali;
Corde tese, pronte allo scatto,
Pronti a lasciare la pista
Ed a bruciare
Nella mano braciere:
Piombo nell'oro.

Mitiche carovane, cammelle velate,
Donne cariche e sellate
E quattro silenzi intagliati nell'ebano,
Ancorati a blocchi lucenti di sale.
Giungo le mani in preghiera
Incontrando lo sguardo
Della cammella regina:
"Abbassa il tuo velo, non sono il ghibli
Non voltare la testa, riportami a casa."

E abbraccio le donne
E stringo aria immobile.
Non ho più compagni, un sentore d'aceto
Nel caldo asfissiante.
Ad un incerto domani
Meglio non guardare, tapparsi le orecchie
Contro l'odioso, costante,
Tintinnare lontano
Di cavigliere bugiarde.


Espiazione

All'ombra del mondo
Siede un Gigante,
Pensoso, tra le foglie
Che cantano;
Su un tappeto di funghi.
Membra come tronchi
Di betulla,
Scorticati, col ferro piegati
Ma non i ricordi.

Bisbiglia insolente, sì,
La plebe dell'humus
Che pasce nel caldo,
Nella puzza d'ammonio
E deride il gigante
E non teme, non sa
Che i libri non possono
Diventar scudi.
Prigionieri dell'immediato.

Come i germogli del salice,
Come zanne e stagioni,
L'Uomo non dorme:
Complotta in silenzio con
Le stelle crudeli;
La fine dei vermi
Schiavi riottosi.
Larve orgogliose di
Un progresso di vetro.

Verde ed argento:
Una cotta d'aurora
Riveste ora il Gigante
Annoiato dalla civiltà.
Spaventoso è il baratro
In cui affondano i sogni;
Ed a milioni periscono,
Annientati da un urlo,
Tutti quei bisbigli insolenti.


Quando Giunge L'Omega

I nostri anni passati
Riposano negli amplessi
Nascosti e negati
Tra le onde e nei prati
Lasciati a maggese.
Ma quando cala la notte,
Scricchiolano le assi,
Che consegnarono all'Ade
Prematuri compagni.

E si alzano grigi,
Sottili fili di fumo
Da un posacenere antico
Che porto nel petto.
Fili per il burattino qual sono,
Che stilla dolore
Appeso alla luce di
Una lanterna di carta,
Gravida del suo boia.

Non rimpiango nient'altro
Che il perdurare di un ronzio
Come di falene intrappolate.
E' follia intendere
In questa cacofonia d'ali,
Mentre il mondo si confonde
Nei miei occhi dilatati,
E scivola oltre i palazzi,
Il nome che non posso sfuggire.


La Resa

Sei del mattino...
Trecentosessanta tamburi...
Alle porte del cielo,
In fiotti orgogliosi e violenti
Le avanguardie del fuoco
Son giunte.
Pianti strinati, cicatrici,
Mozziconi bagnati dopo
La lotta.

Intorno alla pira del Sole
Brucia l'incenso;
E profumati rimorsi,
Boschetti notturni di sandalo
Dove cacciava il Domani,
Si perdono lieti
Sullo specchio di Er.

Istologia Autunnale

Grandine e formiche
S'insinuano negli spazi,
Lasciati esangui dalla carne
annerita, esposta al gelo.
Un pasto offerto, forse sgradito
Ai margini di un' alba
Che nessuno aspetta,
Che la mia quiete necrofila infetta.

Gallerie, bianco e ghiaccio
E valvole di sfogo:
Non sento piu' le iridi cangiare
Violentate, schiaffeggiate dal mattino.
Resto immobile sul trespolo,
Un equilibrio insoddisfatto;
Mentre tra le fibre
Baccanale e dileggio,
Rendono il blizzard uno scheletro,
Un solfeggio.

Haiku

La sogno e non parla.
Forse non è lei ed
E' un sentore di vodka
Quello che percepisco
In quel rossetto.


Haiku #2

Denaro come aghi di pino,
Muschio su bambole rotte.
Il neon mi porge la notte
su un vassoio d'acrilico.


Libertà 9mm

Regina degli esclusi,
Linea del fronte,
Ruota del sole abbacinante.
Pozzo e catena,
Vi sono devoto,
Nella mia corte privata del re.

Senza ombra, giornate di carta
Nei miei diari scoloriti,
Nelle ragioni dei più.
Istantanea la mia ispirazione:
Si apre rosso il soffitto,
Vola nera la libertà.



Steleo 2007 (Con Eroina Macabra)

A dispersione lenta,
Lascia che si accenda
Il sole sotto le unghie:
La mia pelle di lucertola
E' affamata di visioni
Diafane.

Si compone solo ora
Un mosaico di convulsioni,
Senza ordine di marcia.
Rettili alla fine del cammino,
Su un muretto a secco:
Tracce bianche, le mie impronte
Dimenticate.


Frammenti Lasciati Sulla Via

Lo sguardo vestito di pioggia viaggia nel verde nulla
Che mi invita a restare, macchiato d'ametista
E di Uomo.
Cantare in silenzio il male sottile che ho lasciato
Alle spalle e la voce affogata
Nelle ferite profonde della tua pelle,
Fredda e bagnata, sospirante d'attesa.
Ho toccato scintille di secoli e di un istante,
Nelle parole, nelle pietre, negli occhi di chi sa
Diluire la vita nel mezzo sorriso, nel cielo imbronciato
Di una bambina, più antica del mare e più giovane dell'erica
Appena fiorita.
Mi piacerebbe accettare l'invito ammiccante
E penetrare con dita esitanti nella terra fragrante,
Dove placida scosti il tuo velo.
Come vorrei restare a cantare in silenzio
Sulle tue labbra perlate d'argento,
Ma il sole a cui ho inchiodato i miei polsi,
Cala sempre più a nord nel cielo di Scozia.


Lomar

Memorie,
Notti di luce così lontane da Te
Mia casa sulla cima del mondo.
Nel cuore dei bucaneve
Ripongo neri i miei segreti,
Come allora nel tuo seno pallido.
Madre sterile, vestita di stelle,
Il Libro e la Spada sono persi nel ghiaccio.

Tre son le nutrici di un antico sogno artico
Aldebaran la rossa, tien salda la Spada,
Arturo, che il Libro di Pnakos diede alle genti,
E la superba Polaris che guarda a Occidente
.Le Sorelle han danzato
Una sinfonia aurorale
Destando gli Antichi
Dal sonno più bianco.

Inatteso attimo abbagliante
In cui il gelo aprì il sipario
All'atto unico di Olathoe
Regina coronata di torri.
Rischiara, Arturo la Saggia
Le notti boreali della stirpe di Lomar.
Riposa adesso la Spada,
Nel fodero dell'Orizzonte.

La tempesta imminente
Spense le torce e la Luna,
E le pagine divennero oscure.
Una marea degradata, bestiale nel sangue,
Sommerse le cime.
Di nuovo Aldebaran sorse nel fuoco,
S'aprì l'Orizzonte e pesante calò la Daga.
Ma l'onda non può essere spezzata:
Arginarla alla Sentinella toccò.

Terzogenita fiamma, occhio dell'Ovest,
Desta il mio sguardo
Dove il cielo e l'ombra coincidono.
Il nostro mondo ancestrale preserva, Polaris;
Olathoe si ergerà ancora sull'altopiano
Quando il Tuo cerchio, tra seimila ere, si salderà.
Sempiterna danzasti all'alba di Lomar,
Non tradire i Tuoi figli.

La neve trasforma in cotone le lame,
Le urla in sussurri.
Lungi da me il mondo dei ghiacci
Condotto sono per mano dalla mia Dea celeste
In un sogno tranquillo
Eternamente cullato dall'oblio.
Dolce ancella, hai distolto lo sguardo
Deridendomi con malizia.

Ad ere di veglia son condannato,
Per aver gravemente peccato.
Ad ere di vergogna e rimorso
Il mio cuore è costretto,
Maledetto da fratelli perduti da tempo.
Mai potrò abbandonare questa Terra
Su cui regna crudele la Stella Polare.

Medusa

E' nella pietra il tiranno più antico,
Che fissa memorie su lattiginose
Superfici, sature di riflessi.
E' dello scalpellino incosciente
La silenziosa delazione
Che ha tradito me e la pioggia.
Lei nei miei occhi ed io
Nella sua malinconia, avvinti
Con corde di seta bagnata.
Nella pietra senza amore,
Nulla brucia d'odio
Nè gela il fiato col suo rancore.
Nelle forme scolpite e
Nelle proporzioni d'angoscia
La condanna per il peccato
Che ha tradito me e la pioggia.


Commedia (Sarcasticamente Intesa)

I clienti del mangiatore di sogni
Han mille braccia.
Mille funi d'oppio li sorreggono
Come burattini
Sopra un teatro di miserie.
Recitazione mnemonica,
Perfette coreografie alcoliche
Di ballerini vivi soltanto nei sogni.
Il mondo è la recita di fine anno
Di un regista decandente.

Entomata

Crepitando di carnale delizia,
Ondeggiano masse armoniche.
Moltitudini figlie del sangue
E del banchetto di nozze, brulicano
Su un tappeto verminoso
Di voci umane.
Tamburini sordi scandiscono,
La loro festosa avanzata,
Nelle nostre spirali organiche:
Uomo del Verme sei figlio
Ed al Padre tendi.


Sorseggiando Da Un Samovar Vuoto

Lontani sono i giorni dei buffoni,
Il ghiaccio si è esteso
Dove sorgeva la fiera.
Che tempi sono, Ivan, questi
In cui il cannone sovrasta
Gli strilli del venditore di dolci?
Senza sosta volano i corvi
Da un nero banchetto all'altro;
Senza sosta come il vento nella tundra,
Che sbatte ad ogni ora
Contro le imposte della nostra isba.

Ketamina

Luci acide nei tuoi occhi,
Scivolano liquide
Su un paio di cesoie.
Tagli sognante ricami di pelle;
Aggiusti con movimenti lenti
Bordi scarlatti.
Ketamina, ketamina,
In te bruciano Le sue fantasie.
Ketamina, ketamina,
Sezioni la sua anima
In apatiche simmetrie.
Equilibri dissociati:
Li abbiamo ricomposti
Per mille inverni,
In una cassa di mogano.


Senza Fine

La luna che danza sui rami,
Aspettando la luce malata dell'alba,
Non conosce oblio;
Si specchia da sempre
Nell'iride dei vagabondi.
Siamo riflessi di luna,
Anche quando
La gravità ci abbandona,
E scivoliamo nella corrente onirica
Che lambisce i secoli.
Nulla finisce.

Sabbath

Massi pesanti giacciono,
Sul petto di un'anima
Morta, nel cogliere l'estasi.
Droga, Fede e Sogno,
Sono gli altari per un sabbath
Di falene.
Le fiamme sugli altari danzano,
Guidate dal frinire assordante
D'insetti notturni.
Spento il fuoco, avanza l'alba,
Bagnando di un grigio intempestivo
Le ali bruciate del sognatore.
I resti del sabbath,
Sono essenze che profumano
La mia vita putrefatta.

Costa Del Silenzio

Bianca schiuma amara,
Di sale, di mirto, di fumo;
Ti ostini illusa ne labirinto calcareo
Della costa del silenzio.
Livore di spruzzi, pallore di spettri
Dei sogni che furono,
Illumina la tomba di Eidolon
Il marinaio.Costa del silenzio,
Afferri la notte con denti aguzzi
Deridendo il mondo,
Con un sorriso privo di volto.


Luna

Alta e sensuale, la Luna
Accarezza il suo verde amante
Disteso tra isole di roccia.
Lingua d'argento, gli sussurreraiLa verità?
O le tue dita percorreranno
Come ogni notte un nuovo corpo
Per poi lasciarlo all'alba?
Fatue come i raggi di luna,
Languide di rugiada:
Sono le promesse degli amanti.

Praga (Cornice Per Un Quadro Non Dipinto)

Bianco ricordo di pietre mosaiche.
Neri bastioni a difesa
Di una fede ormai stanca,
Sono cullati al tramonto
Dalla voce solitaria
Di un volino sul Karluv Most.
Dormi Praga, avvolta
In un verde sudario d'assenzio.

La Fine Dei Giorni

Nero il cielo sopra la terra,
Cantate lupi la vostra preghiera di morte!
Tra i vetri infuocati della mia prigione
Sento i tuoni ed aspetto la fine.
Non tornerà il Sole, esiliato
Con la vana Speranza:
Solo i lupi canteranno per sempre
Sotto il cielo nero.

Requiem Maleficarum

Requiem alcolico nel bar delle fate:
Fumo e bottiglie,
Scheggie di piombo.
Dietro al bancone ,un prete profano
Benedice il whiskey e lo versa
Sulla bara
Per l'ultimo rogo.

Sogni Di Sabbia

Non siederò qui ancora per molto:
Sono sabbia.
Il vento mi spazza, le bestie mi calpestano;
Solo il mare accoglie i miei pensieri.
Nelle profondità marine i sogni dormono
E nessuno li disturba.
Sono ancora seduto, tra le foglie morte
Di morte stagioni.
Il Rastrello verrà a gettarmi nel fuoco
E finalmente i miei sogni si desteranno
Un'ultima volta urlando;
Poi silenzio, oblio...

Obscura Amans

Notte oscura amante,
Mi stringi a te in un abbraccio di incubi;
Legami dai nodi mortali
Come la bella tela del ragno.
Oh Notte che sei la mia padrona,
Redimi la mia coscienza annebbiata
E mostrami la paurosa realtà
Alla luce delle stelle.
Nella casa del silenzio
Il tuo schiavo contempla l'oscurità
E prega che non giunga mai l'alba.

Armageddon

Mi sveglierò nudo, ai margini di una strada.
Su di me lo sguardo di un vecchio pellegrino,
Il mantello del colore triste del cielo.
Un alito di vento sulle rovine di Megiddo.
"Adesso alzati figlio della polvere:
Torna alla tua dimora eterna, nei meandri
Polverosi della mia mente!"
La luce di un attimo, il logos ultimo:
Sono il ricordo di un giovane, ora in cammino
Verso le rovine di Megiddo.

Rimembranze

Il nostro tempo
Come le lacrime di un vecchio:
Poche e prive di speranza.


Tributo Al Dio

Verso tre gocce di sangue
Al Genio dell'oblio.
Una per baciare il dolore,
Una per il viaggio oltre la nebbia,
La terza per la Morte:
Cosicchè al tramonto
Conosca il mio nome.


Il Troll E La Rosa

Trovai una Rosa,
Tra le mura di ghiaccio
Oltre le onde e la nebbia.
Ascoltai il respiro triste dei suoi petali,
Le lacrime di rugiada sul suo stelo sofferente.
Trassi la Speranza dal ghiaccio
E la portai nel cuore.
Una notte volli scrivere una poesia
Per sfamare la mia solitudine;
Intinsi la Rosa nel nettare e piansi.
Troppo grosse sono le mani di un Troll:
La Rosa spezzai e i suoi petali morenti,
Spirarono su gocce di sangue.
Non c'è speranza per un Troll:
Dura la roccia, freddo il cuore
Della mia Rosa non sentii più il calore.

Cuore Nero

Non giudicare un uomo
Dalla sua maschera esteriore:
Quanta oscurità può celare una rosa
Tra le sue purpuree cortine di lussuria.
Cuore nero come una perla, splendente,
Alla luce della tua indifferenza.
La morte riveste già il mio corpo
Ma resisto al suo abbraccio
Perchè un veleno più dolce
Mi sta infettando il cuore:
Il desiderio del tuo amore.

Punk Princess

Principessa punk
Nel tuo castello
Dai grigi contorni di fumo;
Principessa di un regno in cui,
Non si oblitera mai il biglietto
Per salire su.

Di borchie e piercing
Trapassi confusi pomeriggi alcolici:
Vuoti analogici
Riempiti di rum.
Vuoti a rendere
Che non son passati mai
Dalla cassa.

Dove vai a quest'ora
Per sfogare la tua rabbia?
Per sfondare a calci
Le porte d'asfalto di
Questa città?
Urla contro questi
Scatoloni rossi, ammucchiati
Sotto il cielo
Che riempiono d'inutile i giorni.

Rit.

Flashback su un tram,
Riportano immagini senza nome,
Ai miei occhi vestiti di noia.
Flashback di un ciao
Sotto le ciminiere,
Mentre prosegui il tuo viaggio
In una periferia
Che non ti appartiene.

Rit.
Per scoprire il tuo nome
Smarrito al semaforo,
Nel traffico delle sei.

Rifiuto Catodico

Dove sono i re, i nostri tiranni,
Che siedono in cerchio e
Si contendono gli steli di Maggio,
Gli strali contorti di rose appassite?
Mai tanto fragili mi son parse
Le loro catene false, false,
Falsi d'autore rilegati in pelle:
La nostra pelle lucente
Di saliva, su cui striciano
Compagne delle ore di buio,
Quando non splende la luna
Ma i cristalli di un monitor.

Veggente del giorno che viene,
Vento patrono delle radiazioni,
Interroga i pixel, i prismi
Sconvolti da cui regnano
Gerarchi truccati.
Sprechi il tuo fiato indovina,
Non ti ascoltero':
Mi proponi la vita in un flipper
Ma io cerco la silenziosa liberta';
Non mi interessa volare, inebriato
Verso luci omicide,
Come i milioni di mosche
Attratte dalla mondanita'.

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