venerdì 28 maggio 2010

//,

Sbircio

Una spirale blu
Dimentica la sua tensione,
Orbitando
Sulle mie labbra screpolate,
E s'affloscia
Nei contorni di luce,
Spezzati,
Da una finestra.

Credimi,
Se inspiro forte
Anche le nuvole di Torino.
Non ho capito ancora
Che s'innaffiano di cemento
E che nel risvolto
Di un via vai,
Non posso mettere radici.

Onde di carta bruciata,
Perla e nicotina.
La città orizzontale
Pare un rubinetto,
Che perde
Tutte le sue grazie
Ben tornite
A colpi di rotonda.

Il grande neon di Porta Pila,
Trappola per zanzare
Accesa sotto pelle,
Finchè c'è movimento,
Finchè la febbre sale,
Nell'acqua stagnante,
Tra i binari del 4
Che corre disperato.

M'illudo
Di tornare ma non esisti
Che in insegne
Indecifrabili.
E nel serpente del
Cottolengo,
Ingoi quello che ti
Fa più male.


Da leggere usando come sottofondo Beth Quist - Taqsim (in tutta la sua lunghezza)

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