giovedì 15 novembre 2007

Sensualia Oceani

Necronyros

Che turgida notte
Mi apre le cosce dinnanzi.
Tra le sue pendici
Violate, umide d'intensi
Umori di rugiada,
Le ore spogliano il silenzio
Con loquace avarizia
D'immagini contorte, come
Ganci da macello.
La pace dell'appeso sia con
Me stanotte mentre
Pendo da pietosi ferri,
Come quarto di bue
Nel gelo di una cella,
Nell'agro di una stanza
Vuota,
Come vuota è l'alba,
Su un'Atlantide di sabbia.

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